Giovanni Vici da Stroncone (Terni), di cui non si conosce la data esatta di nascita, è una figura fondamentale per l’Osservanza Francescana. La sua vocazione fiorisce nel 1373 quando entra nell’Ordine dei Frati Minori, accolto nell’Eremo di Stroncone dal Beato Paoluccio Trinci da Foligno, riconosciuto come l’iniziatore del movimento dell’Osservanza. Questi “frati zoccolanti” erano animati da un ardente desiderio di ritornare alla purezza e semplicità della Regola Francescana primitiva.
Oratore e Guida
Uomo di grande dottrina e oratore fecondo, Giovanni Vici si distinse per la sua purezza di vita e l’efficacia della sua eloquenza. Fu per questo universalmente rispettato e amato. Il suo valore lo portò a ricoprire importanti incarichi all’interno dell’Ordine: fu commissario generale dal 1390 e successivamente vicario dei frati minori osservanti dal 1415. La sua storia si lega anche a quella del giovane Beato Antonio Vici da Stroncone.

Le sue lunghe peregrinazioni e il suo zelo missionario lo portarono a fondare diversi conventi. Tra questi spicca quello eretto a Lucera nel 1406, intitolato al Santissimo Salvatore, con annessa chiesa. La costruzione sorse sulle fondamenta di un’antica chiesa che portava lo stesso nome fin dall’Alto Medioevo. Giovanni Vici era anche un appassionato ricercatore di storia e antichità. Presso le rovine del borgo di Castel Fiorentino (vicino Lucera) rinvenne due importanti lastre di pietra. Si trattava, secondo la tradizione, delle mense utilizzate da Federico II di Svevia durante la sua permanenza nel luogo in cui morì nel 1250. Il Beato le portò a Lucera, dove ancora oggi sono conservate: esse fungono da altari maggiori della Basilica Cattedrale dell’Assunta e della Chiesa del Santissimo Salvatore.
La Morte e la Venerazione
Riconosciuto per le sue virtù, i miracoli e lo spirito di profezia, il Beato Giovanni Vici si spense a Lucera, nel convento del Santissimo Salvatore, l’8 maggio 1418. Fu sepolto inizialmente nel coro e poi sotto l’altare maggiore.
Nel 1710, durante l’ispezione del sepolcro, si constatarono l’integrità del cuore e delle ossa, evento che fu accompagnato da diverse testimonianze di guarigioni miracolose. I suoi resti mortali furono successivamente traslati nel 1830 in un pilastro della navata laterale sinistra, per poi trovare la loro definitiva collocazione il 1° luglio 1970 in un pilastro a destra della stessa navata, dove riposano tuttora.
Giovanni Vici non è inserito nel Martyrologium Romanum ufficiale, ma la sua memoria viene commemorata l’8 maggio nel Martirologio Francescano.

Foto durante la presentazione del volume del Dott. Simone De Troia

Chiesa Santissimo Salvatore



