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Cultura

Un ritratto appassionato di Gaetano Pitta al Circolo Unione di Lucera

today5 Ottobre 2025

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Lucera, 5 ottobre 2025 – Si è concluso con grande successo, sabato 4 ottobre, il terzo appuntamento della rassegna culturale “Personalità Capitali” ospitata presso il Circolo Unione Lucera – 1860. L’evento, che ha registrato una sentita partecipazione, è stato interamente dedicato a Gaetano Pitta, figura di spicco della cultura e della politica lucerina a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento: insigne giornalista, conferenziere e letterato.

L’incontro, introdotto da Massimiliano Monaco, Delegato del Circolo Unione per l’iniziativa, è stato aperto dai saluti istituzionali. Sono intervenuti Silvio Di Pasqua, Presidente del Circolo Unione di Lucera e Francesco Barbaro, Direttore del Comitato di Foggia dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano.

Al centro della serata è stata la lectio magistrale del Prof. Paolo Emilio Trastulli Appolloni Figliola, Cittadino onorario di Lucera ed ex docente di Storia e Filosofia del Liceo classico “R. Bonghi”, che ha dipinto un ritratto commosso e approfondito di Gaetano Pitta.

L’Uomo e il Giornalista: Un Socialista Riformista

Nato a Lucera nel 1857, Pitta emerse come una personalità tollerante e concreta, caratterizzata da un amore profondo per la sua città e la sua tradizione civile, associato a una propensione “schiettamente popolana”. Come ha evidenziato il Prof. Trastulli, Pitta fu un uomo di cultura animato da un socialismo moderato e riformista, un convinto assertore della battaglia politica condotta in maniera decisa ma pacifica e non violenta.

Il suo impegno più significativo fu la fondazione, il 19 dicembre 1897, de “il Foglietto”, un settimanale di rinnovamento di cui assunse la direzione. Pitta trasformò “il Foglietto” in un potente strumento di educazione civica e sociale, un progetto d’informazione che, sferzando l’indolenza dei conservatori, si fece portavoce dei bisogni dei concittadini e delle rivendicazioni sociali contro i gravi problemi e la disoccupazione dilagante.

Tra Passione e Amarezze

La sua militanza nel PSI, fedele alle posizioni di Turati, lo vide impegnato in Consiglio comunale. Tuttavia, le elezioni politiche del 1913, in cui fu candidato contro Antonio Salandra, segnarono l’inizio di una profonda delusione. Sconfitto e sentendosi “perseguitato e tradito” dai concittadini per i quali tanto si era prodigato, Pitta, amareggiato, emigrò a Roma nel 1913.

Nella Capitale, allo scoppio della Grande Guerra, si distinse sul fronte interno, arrivando a ricoprire un incarico al Ministero delle Pensioni di guerra (1918), dove fu apprezzato per le sue doti e la sua cultura. La sua vita fu segnata, infine, dalla tragedia dell’avvento del fascismo, che, denunciandone la formazione socialista, lo privò dell’impiego. Pitta, fermo e dignitoso, sopportò con coerenza le ristrettezze economiche, continuando a insegnare privatamente.

Il lucerino che aveva dedicato la vita agli ideali del socialismo riformista e della dignità del sacrificio, si spense a Roma nel 1950, a 93 anni, in condizioni di assoluta povertà.

La serata di ieri ha reso omaggio a una “personalità a nessun’altra seconda per altezza d’animo e di mente”, restituendo alla città di Lucera la memoria di uno dei suoi figli più illustri e complessi.

Written by: PC

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